
La maturità digitale nelle PMI: sfida da vincere
Ne avevamo già parlato e continueremo a parlarne per molto tempo ancora: la digital transformation oggi non può che avanzare in un mondo che tiene il passo ad un ritmo incalzante.
E proprio così che si dovrebbe pensare oggi: camminare e farlo con un occhio sempre rivolto al cambiamento perché cambiare è crescere e innovarsi, per un’azienda è diventare più efficienti sfruttando più opportunità di business.
Se poi si guarda alla maturità digitale nelle PMI, tutto diventa più complesso ma certamente stimolante e doveroso nei confronti di chi intende rimanere sul pezzo. In queste realtà medio piccole, il nuovo modo di approcciare il lavoro quotidiano molto probabilmente comporterà l’uscita dalla zona di comfort e l’apprendimento di nuove competenze anche per chi, nell’azienda, si fa regista di questo processo di cambiamento.
In termini di produttività e fatturato, le PMI italiane ben figurano anche nel quadro europeo. Tuttavia, le nostre piccole e medie imprese devono ancora crescere in materia di innovazione. Il gap digitale rispetto alle PMI degli altri Stati membri come Germania, Francia e Regno Unito è dei più marcati.
Quindi a che punto sta il processo di digitalizzazione delle PMI italiane? Scopriamolo insieme.
La maturità digitale nelle PMI: grandi potenzialità
Se ci addentriamo nel mondo delle PMI, le quali occupano un ruolo centrale all’interno del tessuto economico del Paese, scopriremo come ancora sono tante, forse troppe, le realtà che non riescono a convertirsi completamente ad un cambiamento digital al quale non c’è più tempo per potersi sottrarre.
Tante altre invece sono le aziende medio piccole che il cambiamento lo hanno iniziato e lo vivono costantemente come “nuovo inizio”, sfidante, stimolante e certamente necessario per non rimanere indietro, un inizio che porta con sé competenze pregresse e ne ricerca di nuove per andare in contro al cambiamento tecnologico.
Quando un’organizzazione inizia un percorso di digital transformation, infatti, si rende conto di aver bisogno di un set di competenze diverse da quelle tradizionalmente utilizzate nel quotidiano.
In realtà non si tratta di semplici cambiamenti tecnologici. Ciò che è in ballo è un nuovo modo di lavorare, lo stesso che richiede agli AD, ai dirigenti, ai reparti IT e persino alle new entry una mentalità diversa. Si tratta di cambiare il modo in cui “adattare” le operazioni e le abitudini di ognuno alle nuove tecnologie, piuttosto che semplicemente “adottarle”. Insomma una forma mentis orientata al mutamento in ottica di miglioramento.
La maturità digitale nelle PMI può dirsi non ancora compiuta ma certamente in crescita. Giusto per riportare qualche dato, l’80% delle PMI afferma di avere un proprio sito web. Il comparto medie imprese e le PMI Business to consumer (B2c), che si rivolgono cioè a consumatori finali, mostrano una presenza online maggiore rispetto alla media di mercato.
Ma ancora di strada da fare ce n’è… e tanta! I dati mostrano una penetrazione perlopiù modesta dell’eCommerce: solo il 10% delle imprese dai 10 ai 249 addetti vende i propri prodotti online tramite piattaforme proprietarie. Tale valore, nettamente inferiore a quello delle grandi imprese italiane, si attesta al di sotto della media europea.
Il tutto in un clima di fermento costante che vede la digital transformation il “faro” per chiunque voglia portare la propria realtà aziendale allo step successivo.
La strada verso competenze e modelli di business innovativi risulta ancora lunga ma la direzione è quella giusta e assecondarla porterà ad una maturità digitale nelle PMI italiane capace di generare la rivoluzione che serve per migliorare strategie e favorire opportunità che il mix di tecnologie digitali e il loro impatto accelerato hanno apportato alla società.
La digital transformation delle PMI italiane: quale futuro?
Abbiamo parlato dell’importanza per le PMI di pensare ad un futuro che sia il più possibile orientato alla digital transformation, e quindi allo sviluppo di nuove skills. Il tutto ruota attorno alla capacità di essere più “agile”, innovativi, efficienti, attenti al cliente e orientati alle persone… il centro di ogni realtà aziendale che si rispetti.
Ed ecco che l’importanza di umanizzare la tecnologia è un aspetto fondamentale in questo processo digital, il quale, non solo può essere sfruttato attraverso l’utilizzo del design thinking (tema molto attuale del quale continueremo ad approfondire le sue peculiarità), ma deve diventare una vera e propria “cassa di risonanza” per chiunque voglia approcciare ad una trasformazione che duri nel tempo.
Un passaggio obbligato prima di acquisire questo nuova cultura aziendale è la risoluzione delle sfide interne, riconnettendo i processi, ponendo le basi per nuovi obiettivi da raggiungere.
L’elemento umano è fondamentale in tutti le fasi: sia per la trasformazione in quanto tale (collaborazione, ecosistemi, abilità, cultura, empowerment ecc.), sia per gli obiettivi della digital transformation.
Ma le persone hanno un rapporto con il digitale di odi et amo continuo, un rapporto che porta sempre e comunque sul podio le interazioni umane e la loro profondità. Ecco perché l’offline non deve e non può sparire e… udite, udite anche qui la digital transformation gioca un importante ruolo, lo stesso che va a potenziare tutti i fattori rivolti al cliente.
Perché trasformazione digitale non è mai un punto di arrivo ma il punto in cui tutto inizia e prende forma, nel quale confluiscono vari attori di un unico ecosistema chiamato “digitale”, per poi passare il testimone all’atleta successivo. Il tutto seguendo “le regole del gioco” con l’unico obiettivo di puntare al successo.
Questo lo scenario in cui le PMI si trovano a doversi confrontare, lo stesso che ha come obiettivo la creazione di capacità all’interno dell’organizzazione, sfruttando le opportunità che le nuove tecnologie sono in grado di offrire.
Un viaggio nella trasformazione digitale che ha bisogno di un approccio graduale, con una chiara tabella di marcia, capace di andare oltre alla rigida divisione gerarchica aziendale.
La tabella di marcia deve tenere conto anche del fatto che gli obiettivi finali continueranno a muoversi e a mutare, poiché la digital transformation di fatto è un viaggio “in corso”, così come il cambiamento e l’innovazione digitale. Non possiamo essere certi del tempo necessario affinchè la maturità digitale nelle PMI in Italia si compia ma…vi sveliamo un segreto che, per le PMI che intendono intraprendere e/o continuare questo viaggio è uno soltanto: stare sempre sul pezzo, seguendo il flusso della vita che scorre e si ascolta, proprio come le onde del mare che montano, crescono, cambiano le cose.